A cosa pensi, mi chiedi.
Ed io non rispondo, non saprei rispondere.
Un’intuizione mi confonde la mente: l’Amore vince sempre.
Perché non parli, mi chiedi.
E cosa vuoi che ti dica: l’Amore vince sempre.
E mi sembra di vederti. Sollevare gli occhi al cielo, sorridere con insolenza.
Perché confondi il dolore con la profondità di spirito
e le espressioni d’amore con debolezza?
Sei veramente così stanca, così assuefatta alla miseria,
che non riesci a ricordare quanto sia facile amare?
Sei alla disperata ricerca di un dolore, che però alle volte non c’è.
E così ti sforzi d’inventarlo, spinta dal bisogno di avvertire il peso della vita.
Ma come darti torto? Non troviamo forse tutti un po’ di riparo nelle nostre sofferenze?
Perché non parli, mi chiedi.
Ma che colpa ne abbiamo noi, se siamo nati in un mondo
dove la sofferenza è la cifra della vita?
Ma oltre il dolore è difficile trovare significato. Quindi meglio il dolore,
di un vuoto che non si sa come saziare.
A cosa pensi, mi chiedi. Ed io non so rispondere.
Sei davvero così devastata dalla vita
da avere il bisogno di piangere quando incontri l’Amore?
Ma non dirmi che non ci hai mai fatto caso,
a quella sensazione di verità che si avverte soffrendo.
Il dolore ci rincuora,
mostrandoci come tutto quello che abbiamo intorno sia maledettamente vero.
E noi, di riflesso, siamo vivi.
Perché non parli. E cosa posso dirti?
L’Amore vince sempre! Ma c’è un vuoto da colmare.
Si. Tra dolore e amore c’è di mezzo un vuoto da riempire con l’anima.
Ma come riconoscerla?
Come sentire l’impalpabile?
Come colmare il vuoto con l’invisibile?
E allora ti tieni stretta al tuo dolore. Perlomeno è reale.
Ha una forma, si fa vedere, si fa toccare.
Lo sento sulla mia pelle e dentro il mio corpo.
Lo sento sulla tua pelle morbida e dentro il tuo corpo chiuso.
A cosa stai pensando, mi chiedi.
A volte succede, non è vero?
In momenti incontrollabili, incostanti.
Un’intuizione.
Quel riverbero di luce all’orizzonte, la presenza di qualcosa di meraviglioso
oltre il vuoto del mare.
Attimi tremanti, filamenti di cotone al vento, riflessi di rugiada.
Attimi che ci svelano dove trovarlo, l’Amore.
E noi ci crediamo, pensiamo di poterlo raggiungere quel riverbero,
dove le dimensioni del mondo sembrano capovolgersi,
e ci mostrano un’esistenza di cui normalmente sentiamo solo l’odore.
Odore di mare e di bosco.
Odore di fresco, di puro.
Di spazio da riempire, di libertà da conquistare.
Di anima da scoprire.
Non è forse così? Non hai provato tutto questo anche tu?
E non ti sei forse voltata anche tu dall’altra parte qualche attimo dopo,
dove la ragione ti dice: “Fermati, cretino. Dove credi di andare?
Quel riverbero è solo un’illusione.
E lo spazio da riempire, il mare da nuotare, è troppo grande per te.
È troppo grande per tutti.
Lascia perdere, fai invece una bella foto e tornatene a casa.”
Quando la smetteremo di ascoltare questa voce?
Quando ci volteremo di nuovo verso quel riverbero?
Quando ti lascerai andare al mare e al bosco?
Quando raggiungerai quel mondo?
A cosa pensi, mi chiedi.
Esiste una vita dove l’Amore vince sempre.