…tutto il meglio e tutto il peggio dell’uomo. Un corpo tozzo ed occhi che brillavano vita. Il talento inarrivabile del genio e l’infamia dell’ultimo dei miserabili. Maradona è stato tutto. Cristallizzava in sé la Bellezza universale ed il fetido orrore del vivere. Incarnava il respiro dell’anima del mondo. E a noi piaceva così, piaceva sempre, piaceva tutto. Anche quel lato ignobile e marcio, perché nel silenzio delle nostre intimità, ci aiutava a giustificare il nostro.

Maradona è stato una metafora semplice della complessità del vivere. Ci ha fatto fare pace con il caos, lui che lo incarnava così bene e, come un prisma con la luce, ha messo ordine all’anima dell’uomo mostrandocene ogni singola faccia, senza paura, senza invidia, senza giudizio. In modo puro e compassionevole come solo un dio sa fare. Per questo non c’è stata morale, fede religiosa o calcistica che potesse allontanare anche un singolo uomo dal suo fascino.

Ciao Diego!